2. Acidosi e pH urinario
L’acidosi è uno stato pericoloso del nostro organismo: crea stanchezza, stati infiammatori nei tessuti, sofferenza della mielina del sistema nervoso, aumento dei radicali liberi, ecc.
Il livello di acidità del nostro organismo va perciò tenuto sotto controllo, ma normalmente è sottovalutato, nonostante la gravità dei disturbi che può provocare.
Il metodo migliore è il controllo dell’acidità delle urine, che può essere realizzato facilmente da chiunque. Serve procurarsi in farmacia un misuratore del pH (cartina di tornasole): è venduto in forma di strip (striscioline) o di rotolini di carta speciale, questi ultimi più economici.
Per la salute dell’organismo è essenziale che il pH delle urine non scenda sotto il valore di 7: l’ideale sarebbe 7,3 misurato dopo colazione (2° urina del mattino), prima di pranzo e prima di cena.
È sufficiente staccare un pezzetto di strisciolina dal rotolo e bagnarne la punta mentre si urina.
La parte bagnata cambia colore: sulla scala colorata riportata sulla confezione si può verificare il numero corrispondente e segnarlo su una scheda per il controllo del pH urinario.
La misurazione dell’acidità delle urine deve continuare per 10 – 15 giorni.
Normalmente se l’alimentazione è equilibrata l’acidità dovrebbe rientrare nella norma, ma in alcuni casi questo non succede perché le cause dell’acidificazione sono numerose.
- Assunzione eccessiva di alimenti acidificanti per chiunque (proteine animali, cereali, legumi)
- Scarsa assunzione di cibi deacidificanri (verdura e frutta)
- Carenza di oligoelementi e vitamine
- Sostanze chelanti provenienti dall’inquinamento
- Scarsità di ossigenazione in soggetti sedentari
- Insufficienza funzionale endocrina
- Sovraffaticamento fisico
- Disturbi degli organi emuntori
(es. insufficenza renale) - Uso di farmaci chimici
- Alcuni stati psicologici (collera, preoccupazione, paura, ecc.)
- Stanchezza cronica, sonnolenza
- Scarsa concentrazione
- Crampi e dolori muscolari
- Dolori articolari
- Infiammazioni frequenti
- Candidosi
- Osteoporosi
- Ritenzione idrica e cellulite
- Calcoli acidi
RIEQUILIBRARE L’ACIDOSI
L’acidità delle urine è sintomo di uno squilibrio quasi sempre alimentare. Si dovrà quindi innanzitutto correggere l’alimentazione con una dieta più equilibrata.
Non bisogna pensare che basti correggere l’acidità con un deacidificante.
Presentiamo una tabella tabella di sostanze acidificanti, neutre o deacidificanti che può aiutare a correggere l’alimentazione. Questa nuova tabella – diversa da quella presente nella prima edizione del libro di Sergio Chiesa (La dieta del metodo Kousmine) è stata completamente revisionata e corretta in base delle ultime ricerche scientifiche che hanno fatto giustizia degli errori del passato, nate da osservazioni empiriche e soggettive.
Molte informazioni che si sentono in giro riguardo l’acidità dei cibi, non sono affatto vere. A volte circolano indicazioni assurde anche in rete (ad esempio il fatto che la capacità acidificante di un cibo abbia un rapporto con la sua acidità naturale ed il fatto che questi cibi possano creare acidità di stomaco).
Pomodori e caffè, ad esempio, non sono acidificanti!
Anche il caffè, la birra e il vino non sono acidificanti, ma lo sono invece molti superalcolici.
Il latte, il burro e lo yogurt sono sostanzialmente neutri.
SOSTANZE DEACIDIFICANTI
- Tutta la frutta (tranne ciliegie e banane), soprattutto l’uva che è quasi dieci volte più deacidificante della media della frutta!
- Tutte le verdure: soprattutto spinaci, sedano, cavolfiore, carote, zucchini
- Fagioli
Non occorre (anzi non si deve) eliminare tutte le sostanze acidificanti, ma solo equilibrarle con le altre.
Ci sono altri problemi alimentari importanti di cui tenere conto: per es. il pesce è il prodotto animale più acidificante dopo il formaggio, ma è una fonte importante di omega-3, quindi va assunto almeno due volte alla settimana, equilibrandolo con verdure nello stesso pasto.
Anche la quantità consumata e la varietà sono importanti. La banana, che è abbastanza acidificante, è mescolata nella crema Budwig con altra frutta decisamente deacidificante. Ne risulta un pasto sostanzialmente deacidificante.
Come sempre bisogna evitare ogni ossessione per la precisione: in genere è sufficiente la regola fondamentale di variare molto gli alimenti e di fare pasti composti di cibi diversi, mescolando nello stesso pasto verdure e frutta (tendenzialmente deacidificanti) con cereali (spesso acidificanti) e proteine animali (sempre acidificanti). Per chi senta il bisogno di maggiore precisione, riportiamo comunque a fondo pagina valori più dettagliati tratti da una pubblicazione scientifica.
Come già detto in altri punti del sito, occorre bere molto (anche durante i pasti, ma soprattutto lontano dai pasti): almeno un litro e mezzo di acqua al giorno (due litri d’estate).
Il riferimento scientifico più importante, che offre anche tabelle che riportiamo sotto sul potenziale di carico acido renale (Potential Renal Acid Load – PRAL) calcolato sulla base di ricerche scientifiche accurate è:
Thomas Remer, PhD; Friedrich Manz, MD
“Potential renal acid load of foods and its influence on urine pH”
in Journal of the Dietetic American Association, July 1995, pp. 791-797
Nella tabella che segue i valori del PRAL positivi corrispondono a cibi più acidi, PRAL negativi a cibi deacidificanti (valori inferiori ad 1 sono insignificanti):
PRAL PESCE
7,1 Filetti di merluzzo
7,0 Aringa
6,8 Eglefino
10,8 Trota
PRAL CARNI
7,8 Bovina magra
8,8 Bistecca (di scamone)
13,2 Manzo in scatola
7,9 Maiale
8,7 Pollo senza pelle
9,9 Tacchino senza pelle
10,2 Mortadella
11,6 Salami
PRAL LATTE, LATTICINI e UOVA
0,7 Latte
0,5 Latticello
1,5 Yogurt intero bianco
1,2 Yogurt intero alla frutta
25,4 Formaggio tipo Cheddar magro
18,6 Formaggio Gouda
34,2 Parmigiano
14,6 Camembert
11,1 Quark
0,6 Gelato alla vaniglia
8,2 Uova intere
1,1 Uova albume
23,4 Uova tuorlo
PRAL CEREALI
3,7 Pane bianco di frumento
1,8 Pane integrale di frumento
4,0 Pane di segale
6,0 Cornflakes
10,07 Fiocchi d’orzo
6,4 Pasta all’uovo
6,5 Spaghetti
7,3 Spaghetti integrali
1,7 Riso parboiled
PRAL LEGUMI
-3,1 Fagioli
3,5 Lenticchie
1,2 Piselli
PRAL LIPIDI
0,6 Burro
0,0 Olio d’oliva
0,0 Olio di girasole
PRAL ZUCCHERI
-0,1 Zucchero bianco
-0,3 Miele
-1,5 Marmellata
2,4 Cioccolato al latte
PRAL VERDURE
-0,4 Asparagi
-1,2 Broccoli
-4,0 Cavolfiori
-4,9 Carote
-5,2 Sedano
-2,0 Cicoria
-3,7 Radicchio rosso
-1,6 Lattuga iceberg
-2,5 Lattuga varia (la media)
-14,4 Spinaci
-1,5 Cipolla
-1,8 Porro
-0,8 Cetriolo
-4,6 Zucchini
-3,1 Pomodoro
-2,8 Succo di pomodoro
-1,4 Peperoni verdi
-3,4 Melanzane
-4,0 Patate
-1,4 Funghi
PRAL FRUTTA
-2,2 Succo di mela
-1,0 Succo di pompelmo
-2,5 Succo di limone
-2,9 Succo di arancio
-2,7 Arancio
-2,7 Pompelmo
-4,8 Albicocche
-1,9 Anguria
5,5 Banane
3,6 Ciliegie
-2,2 Fragole
-4,1 Kiwi
-2,4 Mele
-2,4 Pesche
-2,9 Pere
-6,5 Ribes nero
-21,0 Uva
8,3 Arachidi
-2,8 Nocciole
6,8 Noci
PRAL BEVANDE
-0,2 Birra non pastorizzata
0,9 Birra chiara
-0,1 Birra forte
0,4 Coca cola
-1,4 Caffè (americano)
-0,3 Tè
-2,4 Vino rosso
-1,2 Vino bianco
GLI ALTRI PILASTRI DEL METODO KOUSMINE
Primo pilastro – Alimentazione